Detto oggetto, osservato attraverso 19 rilevazioni effettuate in 7 anni di monitoraggio, attualmente orbita a circa 90,5 unità astronomiche (AU) dal Sole. La precisione di questi dati, ottenuta grazie a sofisticate tecniche di astrometria, permette di definirne con estrema accuratezza gli elementi orbitali, tra cui un semiasse maggiore di circa 838 AU e un perielio di 44,9 AU, quasi in pari con quello di Plutone.
Caratteristiche orbitali e fisiche straordinarie
Il profilo orbitale di 2017 OF201 è tanto affascinante quanto singolare. Con un’eccentricità di circa 0,95 e un’inclinazione orbitale di 16,21°, questo oggetto impiega all’incirca 25.000 anni per completare una rivoluzione attorno al Sole. Il punto più lontano della sua traiettoria, o afelio, si estende fino a circa 1630 AU, avvicinandosi così al confine interno dell’Oort Cloud, quella vasta regione popolata da ghiacci e comete che avvolge il sistema solare .
Parametro | Valore |
---|---|
Distanza attuale | 90,5 AU |
Semiasse maggiore | 838–840 AU |
Perielio | 44,9 AU |
Afelio | ≈1630 AU |
Eccentricità | ≈0,95 |
Inclinazione | 16,21° |
Periodo orbitale | ~25.000 anni |
Diametro stimato | 550–850 km (circa 700 km con albedo 0,15) |
Magnitudine apparente | ~22,8 |
Magnitudine assoluta | 3,5 ± 0,5 |

Credits: Wikimedia Commons, Institute of Advanced Studies, Asrospace
Una scoperta sensazionale
La scoperta di 2017 OF201, condotta dai ricercatori Sihao Cheng, Jiaxuan Li ed Eritas Yang, non è frutto del caso, bensì il risultato di un’attenta analisi combinata di dati presi da osservatori di eccellenza, come il Cerro Tololo Inter-American Observatory, e sofisticati modelli computazionali.
Il team ha messo in luce che la particolare forma della sua orbita, con un’eccentricità elevatissima e un semiasse immenso, suggerisce non solo un passato segnato da violente interazioni gravitazionali con i giganti del sistema solare, ma anche l’esistenza di una popolazione ancora nascosta di oggetti simili, con una massa complessiva che potrebbe raggiungere l’1% di quella terrestre .
Tutto questo ha un impatto straordinario anche sul dibattito in corso riguardo al controverso ipotetico “Pianeta Nove”. Mentre i raggruppamenti orbitali di alcuni estremi trans-neptuniani sono stati tradizionalmente interpretati come l’effetto di un pianeta massiccio e ancora invisibile, il comportamento orbitale di 2017 OF201, che si discosta dalla corrente principale di tali raggruppamenti, mette in discussione questa ipotesi.
In effetti, il suo percorso quasi “ribelle” e l’eventuale contraddizione con la tendenza aggregata degli altri oggetti suggeriscono che le sole interazioni gravitazionali con i giganti gassosi e le perturbazioni galattiche possano essere sufficienti a spiegare tali traiettorie particolari.
In che modo pensi che l’analisi approfondita di 2017 OF201 possa influenzare l’ottimizzazione dei modelli teorici e guidare le future missioni di esplorazione spaziale? Scrivicelo nei commenti, oppure esplora altri articoli su AstroCuriosità!