Il settore aerospaziale europeo il 30 marzo 2025 ha affrontato una battuta d’arresto con il fallimento del microlanciatore Spectrum, sviluppato dalla startup tedesca Isar Aerospace. Progettato per competere con le nuove generazioni di lanciatori privati, ha subito un’anomalia che ne ha compromesso la missione.
Il contesto e gli obiettivi di Spectrum
Lanciato con l’obiettivo di fornire un’opzione economica e flessibile per il trasporto di piccoli satelliti in orbita, esso rappresentava un tassello fondamentale della strategia europea per competere con SpaceX e Rocket Lab. Il microlanciatore, sviluppato dalla Isar Aerospace, si presentava come un’alternativa innovativa ai vettori tradizionali, puntando su un design semplificato e su tecnologie di propulsione avanzate. Tuttavia, il recente fallimento solleva dubbi sulla fattibilità del progetto e sulle sue prospettive future.

Credit: Isar Aerospace/NASA Spaceflight–B. Kenniston
Le cause del fallimento
Sebbene i dettagli ufficiali siano ancora in fase di analisi, le prime indiscrezioni indicano un problema con il sistema di propulsione del primo stadio. Un malfunzionamento nei motori potrebbe aver causato una perdita di controllo del vettore, portando all’interruzione della missione. L’incidente sottolinea l’importanza di test rigorosi e della validazione delle componenti prima di procedere con un lancio. Se tutto fosse andato secondo i piani, il razzo Spectrum di Isar avrebbe deviato verso nord dallo spazioporto di Andøya in Norvegia e avrebbe raggiunto un’orbita polare. Non ci sono stati feriti e l’azienda Isar ha affermato che la sua rampa di lancio costiera era intatta dopo l’incidente.
Il ruolo della competizione nel settore dei microlanciatori
Il fallimento di Spectrum si inserisce in un contesto di forte competizione globale. Aziende come Rocket Lab e Firefly Aerospace hanno già dimostrato la fattibilità dei microlanciatori, ponendo l’Europa in una posizione di svantaggio. L’incapacità di garantire un successo iniziale potrebbe minare la fiducia degli investitori e rallentare lo sviluppo di ulteriori progetti.

Implicazioni per l’ESA e per l’industria privata
Il fallimento del lancio solleva interrogativi sulle strategie adottate dall’ESA e dalle aziende private europee. Se da un lato il sostegno a startup innovative è essenziale per garantire una posizione competitiva nel settore spaziale, dall’altro è necessario rafforzare i controlli di qualità e i processi di certificazione per evitare insuccessi che possano compromettere la fiducia nel settore!
Il futuro di Spectrum
Nonostante la battuta d’arresto, il progetto Spectrum non è necessariamente destinato all’abbandono. Isar Aerospace ha già dichiarato l’intenzione di analizzare l’incidente e migliorare il design del lanciatore. Il settore spaziale europeo potrebbe trarre insegnamento da questo fallimento, implementando procedure di test più rigorose e promuovendo una maggiore collaborazione tra aziende e agenzie spaziali.
Un fallimento o un successo?
Questo fallimento rappresenta un duro colpo per il settore spaziale europeo, ma non necessariamente una condanna definitiva. Infatti, Isar ha dichiarato pubblicamente che il lancio è stato un successo. Come ha detto Metzler (Co-fondatore e CEO di Isar Aerospace) lunedì, gli ingegneri stanno masticando una montagna di dati. Con soli 30 secondi di volo a motore, la società ha più informazioni sulle prestazioni del suo razzo di qualsiasi altro fornitore di lanci europeo, a parte Arianespace. Inoltre, egli ha anche dichiarato “Siamo super felici”, in una conferenza stampa dopo il volo di domenica. “È un momento di cui le persone possono essere orgogliose, e anche l’Europa, francamente, può esserlo”. Con le giuste strategie di correzione, abbiamo ancora la possibilità di competere nel mercato emergente dei microlanciatori. La chiave sarà apprendere dagli errori e investire in ricerca e sviluppo per evitare ulteriori insuccessi.

Credit: Matthias Balk/dpa (Foto di Matthias Balk via Getty Images)
Secondi te, avremo mai un lanciatore che parte dal suolo del continente europeo, in stato operativo? L’Europa sarà realmente all’altezza di entrare in competizione con le grandi aziende aerospaziali grazie a questo microlanciatore ?
Articolo di: Claudia Consiglio
Fonti: ArsTechnica
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