L’idea di rendere Marte abitabile affascina e stimola le menti più visionarie. Nonostante il pianeta rosso sia il nostro vicino più prossimo, le sue condizioni ambientali sono estremamente inospitali per la vita umana. Nuove teorie, come quella proposta da un ricercatore polacco ( Leszek Czechowski, professore presso l’istituto di Geofisica dell’accademia delle scienze polacca), suggeriscono che una svolta rivoluzionaria potrebbe consistere nel modificare l’atmosfera di Marte mediante il bombardamento controllato di asteroidi.
Il contesto marziano: un ambiente inospitale
Marte, sebbene sia oggetto di innumerevoli studi e sogni futuristici, presenta caratteristiche ambientali estreme, analizziamole insieme:
- Atmosfera rarefatta: al livello del suolo, la pressione marziana è di circa 600 pascal, mentre sulla Terra si aggira intorno ai 101.325 pascal.
- Assenza di ossigeno e acqua liquida: le condizioni attuali impediscono la presenza di acqua in forma liquida e rendono impossibile la sopravvivenza umana senza protezioni adeguate.
- Rischi per l’essere umano: un individuo che si avventuri senza protezione sulla superficie marziana non soffocherebbe a causa della mancanza d’ossigeno ma per il fatto che la bassa pressione farebbe bollire il sangue quasi istantaneamente.
In sostanza, ogni tentativo di colonizzazione deve prima affrontare il problema cruciale della pressurizzazione dell’atmosfera.

Bombardare Marte per terraformarlo
Nel breve termine, la colonizzazione di Marte sembra dipendere dalla costruzione di habitat sigillati. Al contrario, per un ritorno più duraturo e sostenibile, alcuni scienziati propongono di trasformare l’intero ambiente marziano in una sorta di “Mini Terra”. Leszek Czechowski ha avanzato una proposta decisamente affascinante: bombardare Marte con asteroidi provenienti dalle zone più remote del sistema solare!
L’idea è quella di far impattare sul pianeta grande corpi celesti contenenti elementi fondamentali come acqua e azoto, capaci di riscaldare la superficie e addensare l’atmosfera.
La strategia di Czechowski: asteroidi dalla fascia di Kuiper
Per rendere l’operazione efficace non basta un qualsiasi asteroide.
- Composizione ideale: il corpo celeste scelto deve essere ricco di acqua e azoto, elementi chiave per modificare l’atmosfera marziana.
- Origine remota: tali materiale non si trovano nella tipica fascia degli asteroidi tra Giove e Marte, ma nella fascia di Kuiper, un “disco” di oggetti ghiacciati e materia primordiale.
- Meccanismo d’innesco: l’idea prevede di collegare un sistema propulsivo all’asteroide per rallentarlo e indirizzarlo verso Marte. Il viaggio, che potrebbe durare dai 29 ai 63 anni, terminerebbe con uno scontro nel grande cratere di Hellas Planitia. L’impatto dovrebbe favorire un riscaldamento della superficie e innescare processi vulcanici, contribuendo a ispessire l’atmosfera.
Leszek Czechowski spiega: “La creazione di un’atmosfera che permetta la vita umana è possibile importando materia da altri corpi celesti.”
Tuttavia, il progetto richiede enormi quantità di energia, stimabili come equivalenti a diversi anni di consumo globale. Per questo motivo, il ricercatore suggerisce l’utilizzo di una centrale elettrica basata su un reattore termonucleare alimentato con idrogeno locale e supportata da motori ionici, strumenti essenziali per deviare e guidare l’asteroide.

Credit: ResearchGate
Grandi sfide
Nonostante il fascino della proposta, numerosi ostacoli tecnologici e pratici restano irrisolti:
– Materie prime insufficienti: Marte, infatti, non possiede materialmente abbastanza risorse da sé per modificare drasticamente la sua atmosfera.
– Impegni energetici colossali: l’energia necessaria per deviare un asteroide dalla fascia di Kuiper e indirizzarlo verso il pianeta rosso è immensa, richiedendo sistemi energetici avanzatissimi.
Mentre la NASA pianifica missioni con equipaggio per il prossimo futuro e imprenditori come Elon Musk discutono della possibilità di stabilire basi permanenti, l’idea della terraformazione tramite bombardamento di asteroidi resta ancora un concetto teorico, se non futuribile, che stimola il dibattito scientifico.
Potrà mai la fusione di innovazione tecnologica e ingegno umano ridisegnare il destino di Marte? E tu, come immagini il futuro delle colonie spaziali? Scrivicelo nei commenti, oppure esplora altri articoli su AstroCuriosità!
Fonti: Wired