Margherita Hack non è stata solo una delle menti scientifiche più brillanti d’Italia: è stata una forza della natura. Astrofisica, attivista, divulgatrice, comunista e atea convinta, ha combattuto battaglie culturali e civili con la stessa passione con cui guardava le stelle. In questo articolo scopriamo la vita straordinaria di Margherita Hack, dalle sue ricerche scientifiche alle sue lotte per i diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+.
Una vita tra le stelle (e controcorrente)
Nata a Firenze nel 1922, Margherita Hack mostrò fin da giovane un’intelligenza brillante e un carattere indipendente. Dopo aver lasciato gli studi classici, si iscrisse a Fisica all’Università di Firenze e si laureò con una tesi sulle Cefeidi. Nel 1964 divenne la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, quello di Trieste.
Il suo stile diretto e anticonvenzionale la rese famosa anche al di fuori dell’ambiente scientifico. Amava il ciclismo, era vegetariana, dichiaratamente atea e politicamente impegnata a sinistra. Tutto ciò, in un’Italia ancora conservatrice, fece di lei una figura fuori dagli schemi.
Ricerca e divulgazione: la doppia missione
Nel corso della sua carriera, Margherita Hack ha pubblicato oltre 250 articoli scientifici su riviste internazionali. I suoi studi si sono concentrati in particolare sull’evoluzione stellare e sulla spettroscopia.
Un linguaggio per tutti

Grande comunicatrice, Hack credeva che la scienza dovesse essere accessibile a tutti. Ha scritto decine di libri divulgativi come “Stelle, pianeti e galassie”, “Notte di stelle” e “Nove vite come i gatti”. Partecipava spesso a programmi TV e non si tirava mai indietro quando si trattava di parlare di scienza… o di politica.
Scienza, politica e diritti civili
Oltre a essere una scienziata di fama internazionale, Hack è stata una voce forte e chiara nella politica italiana. Comunista convinta, candidata con il Partito dei Comunisti Italiani nel 2006, era anche un’attivista per la laicità dello Stato.
Femminista e alleata LGBTQIA+
Margherita ha sempre sostenuto i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+. In un’intervista del 2010, disse: “L’omosessualità non è una malattia. È l’ignoranza a esserlo.” Le sue parole forti e il suo esempio hanno ispirato intere generazioni.
Un’eredità scritta nel cielo
Margherita Hack è scomparsa nel 2013, ma il suo contributo continua a brillare. A lei è stato dedicato un asteroide, 8558 Hack, e innumerevoli scuole, piazze, eventi. È diventata un simbolo di libertà intellettuale e di impegno etico in un mondo spesso cieco davanti all’ingiustizia.
Conclusione
Margherita Hack ci ha insegnato che la scienza non è mai neutra: può essere uno strumento di libertà e giustizia. E tu, conoscevi già tutte le battaglie di questa “stella” della scienza italiana? Scrivicelo nei commenti, oppure esplora altri articoli su AstroCuriosità!
La scienza è bella perché non è mai definitiva: ogni scoperta è solo un passo avanti – Margherita Hack
Fonti: INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) , Università di Trieste – Dipartimento di Fisica , NASA Astrophysics Data System (ADS)