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La rivoluzionaria missione PUNCH rivela i segreti della corona, del vento solare e dell’eliosfera

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PUNCH
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La missione PUNCH (Polarimeter to UNify the Corona and Heliosphere) rappresenta un vero salto quantico nel modo di osservare il Sole. Nel contesto del programma NASA Small Explorers (SMEX), questa impresa sfrutta un sistema integrato di quattro satelliti dalle dimensioni contenute, quasi “da valigia”, che operano in orbita terrestre bassa. Ciò che rende PUNCH rivoluzionario è la sua capacità di unificare lo studio della corona solare, la regione esterna e rarefatta, e del vento solare, il flusso continuo di particelle, in un singolo approccio. Questo vento si espande fino agli estremi dell’eliosfera. In questo modo, il nostro pianeta e l’intero sistema solare possono essere considerati come un’entità dinamica e interconnessa. Ogni variazione solare ha ripercussioni dirette su scala planetaria e interplanetaria.

Strumentazione avanzata

Al cuore della missione vi sono strumenti di precisione assoluta, divisi in 2 categorie fondamentali:

  • Wide Field Imagers (WFIs): 3 dei satelliti di PUNCH sono equipaggiati con questi sofisticati dispositivi, progettati per osservare le regioni esterne della corona e il delicato flusso del vento solare. Osservano su ampi campi visivi, estendendosi fino a 180 raggi solari dal Sole. Questi strumenti sono in grado di catturare la luce estremamente debole dispersa dai materiali e di rivelare dettagli cruciali. Tra questi dettagli, il bagliore zodiacale derivante dalla luce solare riflessa dalle particelle di polvere interplanetaria.
  • Narrow Field Imager (NFI): l’unico satellite dotato di questo strumento svolge il ruolo di coronografo, occultando il disco solare per esaltare la visibilità della corona. Questo avviene grazie a un occulter appositamente progettato. La configurazione permette di ottenere immagini ad altissima risoluzione. Queste immagini sono indispensabili per riconoscere le strutture filamentose e le dinamiche del plasma solare.

L’integrazione armoniosa di questi strumenti, già testati e calibrati nei primi momenti operativi, consente di avere una mappa tridimensionale inedita dell’ambiente solare. Notevoli immagini sono state registrate ad aprile 2025.

Il 18 aprile 2025, lo strumento WFI-2 (che ha catturato la sua prima luce il 14 aprile) ha acquisito immagini attraverso tutti e 3 i suoi polarizzatori in successione per la prima volta, creando questa vista. L’immagine è colorata per mostrare la polarizzazione (o angolo) della luce zodiacale, un debole bagliore proveniente dalla polvere in orbita attorno al sole. La tonalità indica la direzione e la saturazione indica il grado di polarizzazione. Ad esempio, una caratteristica verde pastello sarebbe leggermente polarizzata in direzione orizzontale, mentre una caratteristica blu intenso sarebbe fortemente polarizzata in direzione diagonale. La posizione del sole è contrassegnata dal simbolo di una stella. L’ammasso compatto delle Pleiadi appare appena sopra il centro, e l’ammasso a forma di V delle Iadi appare in alto a sinistra delle Pleiadi.
Credits: NASA/SwRI

La magia della polarimetria: ricostruire il 3D del Sole

Una delle innovazioni maggiori introdotte da PUNCH è l’applicazione della polarimetria per trasformare dati bidimensionali in mappe 3D sorprendenti. Come si fa? Ogni satellite è dotato di un sistema di tre filtri polarizzatori che analizzano la luce solare dispersa dalle particelle nella corona e nel vento. Misurando simultaneamente:

  • L’angolo di polarizzazione,
  • L’intensità della luce dispersa,
  • E la saturazione dei colori derivata dalla codifica dei dati,

Gli scienziati possono “decodificare” le proprietà spaziali del plasma solare. Ad esempio, una sfumatura verde pastello può indicare una polarizzazione orizzontale debole. Mentre, un blu profondo sottolinea una forte polarizzazione in una direzione diagonale. Questo metodo non solo conferisce una dimensione cromatica intuitiva alle immagini, creando veri e propri “arcobaleni nello spazio”. Permette anche di ricostruire, con precisione millimetrica, la diramazione del vento solare e le sue interazioni ambientali.

Scoperte iniziali

Le prime immagini trasmesse da PUNCH hanno già creato fermento all’interno della comunità scientifica. Tra le scoperte iniziali spicca la famosissima “immagine arcobaleno” che mostra lo scintillio dello zodiacal light, una debole luminescenza dovuta alla luce solare riflessa da particelle di polvere che orbitano nel sistema solare. Queste immagini, ottenute grazie alla combinazione dei segnali dei WFIs e del NFI, evidenziano:

  • La struttura complessa della corona e le variazioni locali del flusso di plasma;
  • La dinamica e la direzione dei gas solari, elementi essenziali per la comprensione delle espulsioni di massa coronale (CMEs). Questi eventi possono avere effetti drammatici sul meteo spaziale e sulle infrastrutture terrestri.
  • Il connubio tra dati visivi e misurazioni in polarizzazione, che conferma la capacità del sistema di acquisire dati ad altissima fedeltà e risoluzione. Ciò elimina artefatti di fondo, rendendo l’immagine finale un capolavoro d’ingegneria e astrofisica.
Satelliti PUNCH in orbita attorno alla Terra.
Credit: PUNCH The mission

Verso una nuova era di scoperte

Le implicazioni scientifiche della missione PUNCH trascendono la mera osservazione estetica. I dati ottenuti dalla missione sono destinati a rivoluzionare il nostro approccio alla previsione del meteo spaziale. Forniscono preziose informazioni per proteggere satelliti, reti elettriche e persino le future missioni spaziali.

Con una capacità di monitoraggio continuo 24 ore su 24, questa missione offrirà una visione globale e incessante del flusso solare. si integrerà perfettamente con altre missioni d’élite come la Parker Solar Probe.

Insieme, questi progetti delineano un quadro completo e dinamico. Ogni variazione nella corona solare, che emette, per esempio, circa 272.000 tonnellate di materia al secondo, si traduce in effetti diretti sulla magnetosfera terrestre.

Quanto pensi che la comprensione approfondita delle dinamiche solari, come quella offerta da PUNCH, potrà realmente fare la differenza nel proteggere il nostro mondo e nel plasmare il futuro delle esplorazioni spaziali? Scrivicelo nei commenti, oppure esplora altri articoli su AstroCuriosità!

Fonti: NASA, BBC , Phys

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