Il suo nome è Eos, una colossale nube molecolare situata a soli 300 anni luce dal sistema solare. Invisibile fino a poco tempo fa, questa struttura è stata finalmente rivelata grazie a una tecnica rivoluzionaria che sfrutta la fluorescenza dell’idrogeno molecolare nel far-ultravioletto.
La sua scoperta non è solo un trionfo tecnologico, ma una svolta epocale nella comprensione della formazione stellare e dell’evoluzione galattica. Mai prima d’ora una nube molecolare era stata individuata attraverso l’emissione diretta di idrogeno molecolare, il mattone fondamentale dell’universo!
Come è stata scoperta?
Eos è stata identificata grazie ai dati raccolti dal satellite sudcoreano STSAT-1, il cui spettrografo ha catturato un debole bagliore ultravioletta proveniente da una regione apparentemente vuota dello spazio. Questo bagliore non era dovuto alla luce riflessa dalle stelle, ma all’emissione diretta dell’idrogeno molecolare, eccitato dalle radiazioni cosmiche.
L’astrofisico Blakesley Burkhart, della Rutgers University, ha guidato il team di ricerca che ha analizzato questi dati, rivelando una nube di proporzioni titaniche, estesa per centinaia di anni luce e composta principalmente da idrogeno molecolare!
Essa è una nube oscura, priva di quantità significative di CO, il che l’ha resa invisibile agli strumenti convenzionali.
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Fonti: ANSA , ScienceAlert