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LHS 1140 b: un nuovo candidato per la presenza di acqua nel Cosmo

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LHS 1140 b
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Gli astronomi hanno recentemente identificato un esopianeta che potrebbe essere uno dei più promettenti candidati alla presenza di acqua liquida al di fuori del nostro Sistema Solare. Questo mondo, denominato LHS 1140 b, si trova a circa 48 anni luce nella costellazione della Balena ed è stato studiato con estrema precisione grazie ai dati raccolti dal James Webb Space Telescope (JWST), oltre che da altri telescopi spaziali come Spitzer, Hubble e TESS.

Le sue caratteristiche

Le dimensioni di LHS 1140 b, pari a circa 1,7 volte il raggio terrestre, e la sua massa, che raggiunge 5,6 volte quella della Terra, suggeriscono la possibilità di un pianeta roccioso con un oceano globale sotto una crosta di ghiaccio. Inizialmente ritenuto un mini-Nettuno, ovvero un piccolo gigante gassoso con una spessa atmosfera di idrogeno ed elio, le analisi più recenti indicano invece che potrebbe trattarsi di un mondo oceanico, simile a Europa, una delle lune ghiacciate di Giove.

Un mini-Nettuno o un mondo oceanico?

Inizialmente, gli scienziati ipotizzavano che fosse un mini-Nettuno, ovvero un piccolo gigante gassoso con una spessa atmosfera di idrogeno ed elio. Tuttavia, le nuove osservazioni hanno escluso questa possibilità, suggerendo invece che potrebbe trattarsi di un pianeta roccioso con un oceano globale o un mondo completamente ricoperto di ghiaccio, simile a Europa, la luna di Giove.

Immagine artistica di LHS 1140 b.
Credit: Jorge Lillo-Box

Perchè è così eccezionale?

LHS 1140 b si trova nella zona abitabile della sua stella, una nana rossa di piccola massa. Questo significa che le temperature potrebbero permettere la presenza di acqua liquida, un elemento fondamentale per la vita come la conosciamo.

Grafico che raffigura i confini della zona abitabile attorno alle stelle, e come essi siano influenzati dal tipo di stella. Include i pianeti del Sistema Solare (Venere, Terra e Marte ) e anche esopianeti particolarmente significativi come TRAPPIST-1d , Kepler-186f e il nostro vicino più prossimo Proxima Centauri b.
Credits: Chester Harman

Come è stato studiato?

Grazie all’uso del NIRISS (Near-Infrared Imager and Slitless Spectrograph) del telescopio Webb, gli scienziati hanno analizzato la composizione atmosferica del pianeta durante due transiti, raccogliendo dati fondamentali per confermare la sua natura.

Questa scoperta rivoluziona la nostra comprensione degli esopianeti e apre nuove possibilità nella ricerca di mondi abitabili. Potremmo essere di fronte a uno dei migliori candidati per la presenza di vita extraterrestre!

Quali implicazioni pensi che questa scoperta possa avere sulla ricerca della vita extraterrestre? Scrivicelo nei commenti, oppure esplora altri articoli su AstroCuriosità!

Fonti: Trottier Institute for Research on Exoplanets

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