La sonda spaziale Lucy della NASA ha incontrato l’asteroide Donaldjohanson con un sorvolo davvero ravvicinato durante la scorsa domenica di Pasqua. Parliamo di un oggetto roccioso distante più di 160 milioni di chilometri dalla Terra. La sua forma è davvero strana, e viste anche le prime immagini che ci stanno arrivando potrebbe ricordare quella di un birillo.
Le immagini del sorvolo
Le prime immagini che ci arrivano dal sorvolo effettuato dalla sonda Lucy ci mostrano quello che sembra un oggetto risultato dalla collisione di due corpi più piccoli, ecco il perchè della forma a “birillo”.
“L’asteroide Donaldjohanson ha una geologia sorprendentemente complessa“, ha dichiarato Hal Levison, ricercatore principale del progetto Lucy presso il Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado. “Studiando in dettaglio la sua complessa struttura, scopriremo informazioni importanti sui processi collisionali che hanno formato anche i pianeti del nostro Sistema Solare“.

Credit: NASA.
L’asteroide Donaldjohanson misura circa 8 km di lunghezza e 3 e mezzo di larghezza. In questa prima serie di immagini ad alta risoluzione restituiteci dalla sonda, non lo si riesce a vedere per intero in quanto supera il campo visivo del sensore installato sulla sonda. Ad ogni modo, nelle prossime settimane ci arriveranno anche immagini più complete ed utili ad uno studio più approfondito.
La missione della sonda Lucy
La sonda Lucy trascorrerà ora la maggior parte del resto del 2025 viaggiando attraverso la fascia principale di asteroidi del nostro sistema solare, fino ad incontrare il suo primo vero obiettivo – l’asteroide troiano di Giove Eurybates – nell’agosto del 2027.
“Queste prime immagini di Donaldjohanson dimostrano ancora una volta le straordinarie capacità della sonda Lucy come motore di scoperta“, secondo Tom Statler, altro scienziato del programma Lucy presso la sede centrale della NASA.
Lanciata nel 2021, Lucy intraprenderà infatti un viaggio di 12 anni verso l’orbita di Giove, durante il quale la sonda sorvolerà un totale di otto asteroidi troiani alla ricerca di elementi che potrebbero innescare la nascita della vita, ed altre prove sulle origini del sistema solare.
Un’ultima curiosità sul nome: la missione della NASA prende il nome dallo scheletro fossile di australopiteco “Lucy” risalente a tre milioni di anni fa, e che ha contribuito alla nostra comprensione dell’evoluzione umana. E chi ha scoperto quelle ossa? Proprio il paleoantropologo Donald Johanson, dell’Arizona State University.
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